Roma, Alemanno a Rebibbia si scusa coi giudici: “Ho sbagliato solo per passione politica”

L’ex sindaco di Roma Gianni Alemanno attende la decisione del Tribunale di Sorveglianza dopo l’arresto del 31 dicembre. Ha chiesto i domiciliari. A Roma si è svolta presso il Tribunale di Sorveglianza l’udienza decisiva per l’ex sindaco della Capitale, arrestato lo scorso 31 dicembre dopo la revoca del regime di affidamento ai servizi sociali. La vicenda, al centro di un acceso dibattito, si arricchisce di nuovi dettagli mentre la difesa tenta di ottenere i domiciliari.
Alemanno sotto accusa si scusa coi giudici di Roma
Alemanno, detenuto a Rebibbia, è accusato di gravi violazioni delle prescrizioni imposte durante l’affidamento in prova. L’ex primo cittadino era tenuto a svolgere attività sociali presso la struttura “Solidarietà e Speranza”, dedicata all’aiuto di famiglie in difficoltà e vittime di violenza. Tuttavia, secondo gli inquirenti, avrebbe eluso i suoi obblighi ricorrendo a false certificazioni per giustificare presunti impegni lavorativi.

Gli episodi contestati includono anche incontri non autorizzati con Paolo Colosimo, un ex avvocato con precedenti penali per cui è stato condannato nel 2018 a 4 anni e 6 mesi di carcere. Questi incontri, avvenuti in tre occasioni tra marzo e settembre, aggravano il quadro delle accuse.
Le richieste della difesa, dal carcere di Rebibbia di Roma
Durante l’udienza, la difesa ha sottolineato che gli errori commessi da Alemanno sono stati dettati dalla sua intensa attività politica e non da un’intenzione criminosa. L’avvocato dell’ex sindaco ha richiesto che il carcere venga sostituito con la detenzione domiciliare, sostenendo che le presunte trasgressioni non abbiano avuto un impatto diretto sulla commissione di reati.
La posizione della Procura di Roma su Alemanno
La procura generale, dal canto suo, ha ribadito la necessità di revocare l’affidamento in prova, pur riconoscendo che la misura dovrebbe applicarsi solo al periodo successivo alle trasgressioni. Di conseguenza, i magistrati hanno proposto di calcolare un primo periodo di quattro mesi, considerato esente da irregolarità, prima di adottare eventuali provvedimenti.
In attesa della decisione
Il Tribunale di Sorveglianza si è riservato di decidere sul destino di Gianni Alemanno, con una sentenza attesa nei prossimi giorni. La vicenda ha suscitato interesse pubblico non solo per la figura politica coinvolta, ma anche per le implicazioni legali delle violazioni contestate. La tensione resta alta mentre si attende un verdetto che potrebbe segnare un nuovo capitolo nella lunga carriera dell’ex sindaco, già al centro di polemiche e indagini nel passato.