Stadio Flaminio, il Comune boccia il progetto della Roma Nuoto: si “tuffa” la Lazio di Lotito

“Stadio a porte chiuse” per la Roma Nuoto. Il Comune di Roma, con un voto quasi unanime (23 voti a favore e un astenuto), dice no al progetto di riqualificazione dello Stadio Flaminio presentato dalla Roma Nuoto, ritenendolo non conforme all’interesse pubblico.
La proposta prevedeva la trasformazione dello stadio, capolavoro architettonico di Pier Luigi Nervi, in un impianto polifunzionale con una capienza ridotta a 7.500 posti e l’introduzione di aree commerciali. Secondo l’amministrazione, il progetto della Roma Nuoto avrebbe snaturato la vocazione originaria dello stadio, progettato per ospitare eventi sportivi di rilievo nazionale e internazionale. Inoltre, la presenza di strutture sportive simili nella zona ha contribuito alla decisione negativa.

La Lazio di Lotito pronta (o quasi)
Con la bocciatura del progetto della Roma Nuoto, si apre la strada per la S.S. Lazio. Il presidente Claudio Lotito ha manifestato l’intenzione di trasformare il Flaminio nella nuova casa del club biancoceleste. Il progetto dei laziali prevede un impianto moderno con una capienza tra i 40.000 e i 50.000 posti, dotato di copertura retrattile e rispettoso della struttura originale. Il costo stimato si aggira intorno ai 438 milioni di euro, con oltre l’80% finanziato privatamente.
Al momento la Lazio ha presentato uno studio di fattibilità e un piano economico preliminare. Però manca ancora un progetto definitivo. Una volta depositato, si aprirà la conferenza dei servizi preliminare, seguita dalla valutazione dell’interesse pubblico da parte dell’Assemblea Capitolina.
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Critiche e preoccupazioni dall’opposizione
La decisione del Comune ha suscitato reazioni contrastanti. Alcuni esponenti dell’opposizione, come il capogruppo di Fratelli d’Italia Giovanni Quarzo, hanno criticato la scelta, definendola prematura e basata su una manifestazione di interesse ancora vaga da parte della Lazio. Anche Linda Meleo del Movimento 5 Stelle ha espresso perplessità, sottolineando il ritardo nella valutazione del progetto della Roma Nuoto e auspicando un maggiore coinvolgimento della cittadinanza nelle decisioni future.
In attesa di sviluppi concreti, il destino dello Stadio Flaminio rimane incerto. La speranza è che, dopo anni di abbandono, l’impianto possa finalmente tornare a essere un punto di riferimento per lo sport e la cultura della capitale.